L’emozione primaria della paura

Le emozioni primarie sono paura, felicità, rabbia, disgusto e tristezza. Vengono definite primarie perché sono innate e universali, quindi indipendenti dalla cultura di appartenenza. Il loro scopo è evolutivo: ci informano su cosa sta accadendo, ci permettono di fare una prima valutazione “a pelle” della situazione/di uno stimolo e ognuna di esse ci predispone ad un’azione per lo più volta a preservare l’incolumità della persona stessa.

Focalizziamoci sull’emozione che in questo periodo sta predominando: la paura.

La paura: come fronteggiarla

La paura è un’emozione molto forte e intensa scatenata da un pericolo reale, potenziale o immaginario.


A livello neurologico le ricerche indicano un forte coinvolgimento dell’amigdala nelle risposte di paura: questa piccola struttura cerebrale, dalle dimensioni di una mandorla, innesca una reazione biologica e fisica che porta ad aumento dell’adrenalina, vasodilatazione, aumento battito cardiaco, aumento sudorazione, rossore, secchezza della fauci etc. Questa reazione automatica predispone il soggetto ad atteggiamenti di fight or flight, cioè di attacco o fuga per preservare la vita, oppure di freezing, congelamento, di fronte alla situazione/stimolo pericoloso. Se ti interessa l’argomento ho parlato della paura in merito alla procrastinazione qui.

La paura: come fronteggiarla?

In quanto homo sapiens, al contrario degli animali, siamo anche dotati della ragione che ci consente di fare una valutazione più approfondita delle circostanze. In questo processo intervengono anche dei meccanismi psicologici, chiamati strategie di coping, che ci permettono di fronteggiare il problema e di decidere qual è la soluzione migliore in quel momento.

Esempio

Un animale di fronte ad un pericolo, che può essere uno stimolo rumoroso o un predatore, ha come reazione la fuga, in seguito a quelle risposte biologiche e fisiche che abbiamo accennato prima. Nell’uomo, invece, non sempre la fuga è la soluzione migliore: sono tante le variabili che possono impedirci di scappare di fronte a una situazione che genera angoscia o paura (economiche, sociali, personali etc). Pensiamo ad un lavoratore che ha paura del proprio capo: sicuramente l’aspetto economico della perdita del lavoro, in caso di fuga, influisce sulla sua decisione, cercherà allora altre alternative per placare e gestire l’emozione. Spesso, inoltre, al contrario del mondo animale, la paura è provocata da qualcosa di intangibile (ad es. la paura di ammalarsi). Alcune delle modalità per fronteggiarla possono essere la ricerca di informazioni, il conforto dei propri cari oppure la negazione, etc: ogni persona nel corso della sua vita sceglie le proprie strategie.

La paura è sicuramente un’emozione penalizzata in quanto giudicata negativamente dalla società: spesso ci si vergogna quando ci si sente spaventati. Al contrario, invece, è molto importante entrare in contatto con essa proprio per la sua funzione “salva-vita”: la continua inibizione della paura può portare il cervello a “disattivarla” facendo sottostimare i rischi, in questi casi spesso si manifesta successivamente con sintomi intensi e disturbi come attacchi di panico, fobie e disturbi psico-somatici.

Allo stesso tempo però bisogna allenare la “ragione” fin da piccoli ad intervenire  di fronte alla paura con soluzioni efficaci in grado di fronteggiarla, affinché non diventi terrore, bloccando costantemente l’individuo.

Nel prossimo articolo approfondiremo quest’ultimo aspetto parlando delle strategie di coping!

Vi lascio oggi con un piccolo consiglio: non lasciatevi guidare, in questo momento, solo della paura (anche se la situazione di emergenza attuale ci spinge in questa direzione). Cogliete l’opportunità per condividere con chi amate i vostri pensieri e le vostre emozioni positive e negative, e se vi sentiti sopraffatti ricordate sempre che è possibile chiedere aiuto.

A tal proposito vi segnalo l’iniziativa PRONTO PSY-COVID-19 organizzata dall’associazione SIPEM SoS Lombardia Società Italiana Psicologia dell’emergenza: un servizio gratuito di supporto psicologico telefonico.

Per accedere al servizio è necessario inviare un’email a sipemsoslombardia@gmail.com fornendo il proprio recapito telefonico o chiamare il numero 379 1898986. Nelle 48 ore successive uno psicologo volontario ricontatterà il cittadino per fissare un colloquio telefonico (whatsapp/Skype .. ).

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